«Un giovane padre mette alla porta la moglie con i loro gemelli appena nati. Anni dopo, sarà lei a bussare alla sua porta, implorando aiuto. – Racconto del giorno»

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Un uomo ricco, incapace di mettere da parte egoismo e ambizione, impose alla moglie una scelta disumana: dare uno dei loro gemelli in adozione per non “sprecare tempo e denaro” nella loro crescita. Quando lei rifiutò, decisa a non separarsi dai suoi bambini, lui la cacciò senza esitazione di casa. Cinque anni dopo, fu proprio quell’uomo a bussare alla porta della donna che aveva tradito, chiedendo aiuto.

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Era una notte gelida e piovosa. Angie, stringendo i neonati al petto, aspettava tremante alla fermata dell’autobus. «Dove andremo? Ti prego, Signore, proteggici in questa oscurità», sussurrava asciugando le guance bagnate dei piccoli. Non aveva una casa, né una famiglia pronta ad accoglierla: i suoi genitori non c’erano più, e il marito l’aveva appena abbandonata.

Un fruscio improvviso alle sue spalle la fece sussultare. Il cuore le balzò in gola, ma trovò il coraggio di voltarsi. «Solo un cane…» mormorò sollevata. Mai, però, avrebbe pensato che la sua vita potesse crollare in così pochi giorni. Mai avrebbe creduto che Jake, l’uomo che aveva amato e scelto troppo in fretta, le avrebbe chiuso la porta in faccia insieme alle loro figlie.

«Mamma, quanto mi manchi… Avevi ragione, non avrei dovuto sposarlo così presto», singhiozzava Angie, ripensando ai consigli ignorati.

Jake non aveva mai desiderato diventare padre. Quando Angie gli aveva mostrato il test di gravidanza, lui aveva reagito con freddezza: «Ho appena avviato la mia azienda. Non è il momento giusto». E quando l’ecografia aveva rivelato due cuori che battevano dentro di lei, la sua indifferenza si era trasformata in rabbia.

«Un figlio lo accetto, ma due no. Non voglio responsabilità doppie», aveva dichiarato senza vergogna.

Alla nascita delle bambine, Jake non si era nemmeno presentato in ospedale. Tre giorni dopo, mandò l’autista e la domestica a prelevarle. In casa, invece dell’abbraccio di un padre, Angie trovò un ultimatum: «Tieni una sola bambina. L’altra la diamo via. Altrimenti te ne vai tu, con entrambe».

All’inizio pensò fosse uno scherzo crudele. Ma quando lo vide preparare la valigia, capì che parlava sul serio.

«Non posso crescere due figli. La mia azienda sta decollando, non voglio buttare tempo né soldi», disse senza esitazione.

Angie pianse, cercando di fargli capire: «Sono nostre figlie, Jake. Sono la prova del nostro amore. Come puoi chiedere a una madre di scegliere?» Ma lui rimase immobile, freddo, prigioniero del suo egoismo.

E così, con il cuore spezzato ma la dignità intatta, Angie raccolse le sue cose e uscì nella pioggia, portando con sé entrambe le figlie. Jake, accecato dall’avidità, aveva perso non solo la sua famiglia, ma anche la sua ultima occasione di essere uomo e padre.

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