Quando Matvej chiese il divorzio da Anna, fu perché lei non riusciva a dargli un figlio maschio. Anni dopo, il destino li fece incontrare di nuovo.
Nonostante il divorzio, Matvej continuò a vivere nella casa che avevano condiviso. Un giorno, mentre passeggiava per le vie di Seattle, Anna si imbatté per caso in Harry, un vecchio amico dei tempi della scuola.
«Harry?! Che sorpresa vederti!» esclamò, sorpresa e felice, mentre lui le sorrideva.
Quel giorno, Anna aveva lasciato le sue cinque bambine a casa di sua madre per concedersi un momento di pausa con un caffè. Harry la invitò a sedersi con lui e parlare un po’.
Tra una chiacchiera e l’altra, Harry le chiese della sua famiglia. Anna esitò: «La situazione è complicata…»
«Cinque figli non sono uno scherzo,» commentò lui, già informato da qualche post sui social.
«Non è solo questo — spiegò Anna —. Matvej è cambiato dopo la nascita dei gemelli, ora quasi non parla con loro. Credo che li spaventi.»
Harry, sorpreso, chiese il motivo. Anna confessò che Matvej voleva disperatamente un figlio maschio, ma dopo cinque femmine perse la testa e chiese il divorzio. Lei si sentì persa.
Harry le fece una proposta sincera: «Vivo stabilmente a Seattle. Se vuoi, puoi trasferirti da me.»
Anna restò senza parole. Sapeva che Harry era sempre stato innamorato di lei, ma quell’offerta le sembrò troppo generosa e cambiò discorso.
Nel frattempo, a casa la situazione peggiorava. Matvej, pur divorziato, viveva ancora lì, comportandosi come un vero scapolo: feste rumorose, donne sconosciute, e i bambini terrorizzati nel cuore della notte.
Anna continuava a mantenere i contatti con Harry, che confermava il suo invito.
Un giorno, quando Matvej portò a casa un’altra donna, Anna decise che era tempo di agire. Fece le valigie, chiamò Harry, raccolse le bambine e se ne andò.
Il divorzio si complicò quando Anna fece causa per riavere la casa. Anche se ormai viveva da Harry, non voleva che Matvej mantenesse alcun diritto sulla proprietà. Il tribunale le diede ragione, affidandole la casa e la custodia esclusiva dei figli, a causa del comportamento irresponsabile di Matvej.
Col tempo, Harry divenne un vero padre per le bambine, che lo amarono fin da subito. Anna e Harry si innamorarono, lui acquistò una casa più grande per la loro famiglia, mentre la vecchia casa fu affittata.
Un anno dopo nacque Alan, il loro primo figlio insieme, circondato dall’amore delle sue cinque sorelle maggiori.
Gli anni passarono, e un giorno Anna portò Alan al centro commerciale per comprargli delle scarpe nuove. Le bambine erano occupate, così mamma e figlio erano soli.
Fu lì che accadde l’inaspettato.
Alan corse verso il banco degli assaggi gratuiti e prese un pretzel. Dietro al bancone c’era… Matvej.
«Alan, non scappare!» chiamò Anna, incontrando lo sguardo sorpreso di lui.
«Anna?»
«Matvej? Cosa fai qui?» chiese lei, notando l’uniforme e il vassoio con i pretzel. Un tempo lui era impiegato d’ufficio con uno stipendio sicuro, ora lavorava lì.
«Lavoro qui,» rispose piano, guardando Alan. «È tuo figlio?»
«Sì, si chiama Alan. È figlio di Harry,» disse Anna con orgoglio. In quel momento sentì di aver vinto: lei aveva un figlio, ma non da lui.
Matvej chinò il capo, consapevole che non era colpa di Anna se erano nate solo femmine, perché il sesso del bambino dipende dall’uomo. Ma lui l’aveva accusata e, per questo, aveva perso tutto.
«Anna… volevo parlarti. Non qui, non in un bar, ma sono al verde. Ho perso tutto. Pensavo… potremmo vendere la nostra vecchia casa?» chiese, con la voce rotta.
«Ora è in affitto, ma ci penserò,» rispose calma Anna. «Adesso dobbiamo andare. Ti farò sapere.»
Prese Alan per mano e se ne andò, senza voltarsi. Sapeva che Matvej aveva finalmente capito cosa aveva perso, ma ormai era troppo tardi.
Più tardi Anna vendette la casa e, spinta da un gesto di generosità, diede a Matvej metà del ricavato, anche se avrebbe potuto tenerla tutta. Qualcosa nel suo cuore le disse che era la cosa giusta.
Matvej chiese di rivedere le figlie, ma loro rifiutarono categoricamente, soprattutto i gemelli che lo odiavano. Anche le altre seguirono l’esempio: non lo videro più e lui scomparve definitivamente dalla loro vita.
Qual è la morale di questa storia?
👪 La famiglia non si basa solo sul DNA: Matvej ha rifiutato il suo ruolo di padre, mentre Harry lo ha abbracciato senza esitazioni.
🎯 Le azioni hanno conseguenze: Matvej ha perso tutto, e i suoi rimpianti non possono cambiare il passato.
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