Una sera, Liza supplicava il padre con occhi pieni di lacrime: «Papà, compralo, ti prego!» E lui, alla fine, cedeva, avvicinandosi alla venditrice: «Ci dia questo orsetto, Misha. Passiamo qui ogni giorno e ogni volta lei scoppia a piangere». La donna sorrideva e porgeva il peluche alla bambina.
Liza lo abbracciava forte, chiudendo gli occhi con un sospiro di sollievo. Non era una bambina viziata, non desiderava tutti i giocattoli del mondo. Ma quell’orsetto, con quegli occhi tristi, le ispirava una compassione profonda. Sembrava quasi che lui fosse triste, e solo lei poteva alleviare quella tristezza.
Ogni giorno, lungo la strada dall’asilo a casa, il papà cercava di evitarlo, ma era troppo tardi: Liza cominciava a piangere appena vedeva il chiosco con i giocattoli, aperto da poco. Lei parlava a Misha come a un amico: «Ora non sarai più solo, io ci sarò sempre. Dormirai con me.»
Ruslan ascoltava le parole di sua figlia, sorpreso dalla sua logica e dai suoi piani per il peluche durante la sua assenza. Liza era seria, determinata a prendersi cura di Misha.
Quando tornavano a casa, la mamma li accoglieva, sorridendo con un misto di affetto e pazienza. Liza parlava con Misha, presentandolo agli altri giocattoli e portandolo persino a tavola o in bagno, sempre vicino a sé. Quel legame diventava sempre più forte.
L’estate arrivò e, con essa, un soggiorno in un sanatorio. Nessuno pensava che Liza avrebbe lasciato Misha a casa, e così fu. Al primo giorno di vacanza, mentre passeggiavano sul mare, Liza incontrò una donna con un bambino muto, Roma.
La donna spiegò che Roma non parlava, ma comunicava con il linguaggio dei segni. Ludmila, la madre, aveva vissuto un passato difficile, lasciata dal marito che non voleva figli e che l’aveva accusata ingiustamente. Ora era sola, con un figlio speciale.
Nel bar, Ludmila incontrò un vecchio compagno di scuola, Vasya, che le offrì aiuto. Ricominciarono a parlare e lei confidò le sue difficoltà.
Questa storia di incontri, dolore e rinascita è un intreccio di vite, di speranze e di piccoli gesti che cambiano tutto.