Elisabetta tornò a casa con i suoi figli, quando la voce stridula della vicina pensionata, Maria Filippovna, la fece sobbalzare.
— State andando via? — chiese la donna, facendo quasi cadere le chiavi dalle mani di Elisabetta.
— Buongiorno, Maria Filippovna, — rispose la giovane con un sorriso nervoso. — Sì, ho deciso che d’estate è meglio portare i bambini fuori città, dai parenti, fino al primo settembre!
Ma quella era solo una mezza verità. Elisabetta stava davvero accompagnando i suoi due figli, la dolce Vera di dodici anni e il vivace Liocha di otto, verso una remota zona di campagna, dove però nessun parente li aspettava. Sei mesi dopo la morte del marito Michail, la vita era cambiata radicalmente.
Dopo il funerale, i suoceri avevano chiarito senza mezzi termini che non avrebbero mai accettato né lei né i suoi figli.
Elisabetta, delusa ma non sorpresa, si era ritrovata a dover affrontare da sola una realtà dura, con un assegno di mantenimento scarso e la consapevolezza che Michail aveva nascosto parte del suo reddito.
Poi, con stupore, aveva scoperto che Michail l’aveva menzionata nel testamento: le aveva lasciato una casa, o meglio, una strana proprietà isolata nel villaggio di Kaban. L’uomo era stato rovinato dal vizio del gioco e dall’alcol, abbandonato dall’amante e morto prematuramente di infarto.
Elisabetta sperava solo di poter vendere in fretta quella casa per ripartire, ma una volta arrivata al villaggio, un uomo del posto, Fëdor, li accompagnò alla proprietà raccontando storie inquietanti.
— Questa casa è speciale — disse — non è in cattive condizioni, ma il posto è strano, la gente dice di vedere cose inspiegabili.
Entrata, Elisabetta avvertì un senso di inquietudine. I muri erano decorati con simboli strani, una stanza era tappezzata di fotografie di dischi volanti e mappe misteriose. Si chiese se tutto fosse opera del precedente proprietario, Arkadij.
I bambini, però, avevano fame e lei si concentrò su di loro. Ma presto iniziarono a succedere eventi inspiegabili.
Durante un temporale, una luce misteriosa illuminò la casa e Liocha, spinto dalla curiosità, seguì quella luce nel bosco vicino. Elisabetta, Vera e Aleksandr, un giovane scienziato che studiava fenomeni paranormali e affittava la casa di tanto in tanto, lo cercarono e lo trovarono sano e salvo. Ma quella notte videro qualcosa che avrebbe cambiato per sempre la loro visione del mondo: un enorme oggetto volante triangolare sorvolava la foresta, emettendo luci inquietanti.
Terrorizzata, Elisabetta decise di allontanarsi da quella casa e tornare in città, ma la vita lì non fu più facile. Debiti e minacce la costrinsero a cercare aiuto da Aleksandr, che, oltre a offrirle supporto, confessò i suoi sentimenti per lei.
Decisero così di iniziare una nuova vita insieme, in una grande tenuta, dove i bambini crebbero felici e affascinati dalle scoperte di Aleksandr.
E anche se Elisabetta negava di credere agli UFO, dentro di sé sapeva che certe cose rimangono inspiegabili… e forse è meglio così.